LUCCIO

Esox lucíus L

Nome dialettale ( Lecchese ): lòsc

 
Ordine: SALMONIFORMI
 
Famiglia: ESOCIDI
 
Osservabilità: abbastanza frequente in primavera-estate nelle zone di sottoriva
 
Descrizione: specie di grandi dimensioni con forma allungata, quasi cilindrica; testa molto grande; occhi in posizione avanzata; grande bocca con tipica forma "a becco d'anatra" armata di denti aguzzi e taglienti disposti sia sulle mascelle, che sul palato e sulla lingua; le pinne dorsale ed anale appaiono spostate all'indietro, quasi a fare un tutt'uno con la caudale; livrea e colorazione delle pinne marmoreggiate, con sfondo verde-olivastro e maculature irregolari tendenti al giallo o al bianco sporco; scaglie di medie dimensioni
 
Taglia massima: lunghezza 180 cm, peso 35 kg
 
Habitat tipico: stagni, laghi collinari e di fondovalle, risorgive, fiumi di pianura e pedemontani
 
Abitudini diurne o notturne: diurno
 
Ambiente preferenziale: zona costiera
 
Comportamento: vive solitario nelle zone infrascate prossime alle rive, muovendosi con grande circospezione o restando dei tutto immobile in agguato delle sue prede
 
Alimentazione: carnivoro, esclusivamente ittiofago
 
Maturazione sessuale: 2-3 anni i maschi, 3-4 anni le femmine
 
Periodo riproduttivo: tra febbraio e aprile
 
Siti riproduttivi: nelle zone costiere, nelle risorgive e negli stagni ricchi di vegetazione sommersa
 
Modalità riproduttive: ogni femmina produce 10.000-100.000 uova che aderiscono alla vegetazione sommersa e vengono fecondate da uno o più maschi; la schiusa avviene dopo 1-2 settimane; gli avannotti rimangono attaccati alla vegetazione per altri 10 giomi
 
Status della specie: è il più tipico predatore ittiofago delle acque dolci, ma ha subito negli ultimi decenni l'alterazione degli ambienti lacustri e dei siti riproduttivi, diventando localmente raro
 
Note ulteriori: quando c'è un luccio in caccia, non è raro vedere saltare sul pelo dell'acqua interi branchi di piccoli ciprinidi che fuggono disordinatamente dal predatore

Staff APS Brivio