APS Brivio, 27 Agosto 2020
Caratteristiche.
Il Fossato Gherardo è un canale artificiale dalla sponda e dal fondo
naturali. E’ largo 12-15
metri nel tratto adiacente l’autostrada ed ha una profondità al
centro che si aggira intorno a 1,5
metri; dall’abitato di Bagnolo San Vito la larghezza si aggira
intorno ai 30 metri ed il fondale al
centro è di circa 2 metri. Le sponde erbose sono in linea con le
campagne circostanti. Essendo
fortemente inclinate non permettono in nessun modo di scendere
vicino all’acqua, che è quasi
sempre un po’ tinta, lenta o, per lo più, ferma.
Discretamente ricco di flora sommersa ospita in gran numero carassi,
oltre a breme,
scardole,alborelle, triotti, carpe, tinche....
Caratteristiche agonistiche.
Il pescatore da competizione, assegnato per sorteggio in un tratto
di sponda di circa 10
metri, non ha a disposizione numerose scelte tecniche; si può
pescare a roubaisienne dove la
larghezza del canale consente di portare l’esca vicino alla sponda
opposta, per insidiare carassi e
scardole. In gara possono costituire catture determinanti
quelle a fondo di carpe, o di carpe
allamate mentre si pesca il carassio.
Nella parte larga del canale, per pescare nei pressi della sponda
opposta, si deve ricorrere
all’uso di canne da lancio o di tipo inglese.
Le aste del canale sono apparentemente molto uniformi; in realtà,
dato che il pesce si nutre
e si nasconde nell’erba, i tratti erbosi offrono le
migliori possibilità di cattura. Vi sono dei tratti
presso la sponda opposta con molti canneti che fanno aumentare di
molto la pescosità.
Quella media non è molto elevata; v’è però da rilevare che ogni
tratto di canale può essere
abbastanza uniforme nelle catture.
Campo gara.
Il campo di gara è disposto solitamente in sponda idrografica
destra. Da 600 metri a monte
della sbarra posta dove la strada svolta e lascia
posto ad uno sterrato diretto alla cascina, sino al
ponte nuovo che porta al centro commerciale. Il campo prosegue
dall’abitato di Bagnolo San Vito
sino all’impianto idrovoro Travatta. In quest’ultimo tratto la
picchettatura può essere disposta in
entrambe le sponde.
Una buona uniformità è data dalle sponde sempre uguali e da una
profondità costante.
Tecnica di pesca.
Si possono usare con uguali probabilità di successo
sia la canna ad innesti sia la canna fissa.
La pesca con la roubaisienne consiglia, in linea di massima, l’uso
di lenze non troppo leggere pur
in condizioni di acqua ferma: questo perché il carassio
predilige l’esca ferma. Solo in condizioni
di acqua bassa e ferma o con scarsa presenza di pesci si utilizzano
lenze leggere, al di sotto del
mezzo grammo. Quelle per la roubaisienne sono le classiche per la
pesca del carassio, con un bulk
di pallini a circa 40/50 centimetri dall’amo. Le grammature vanno da
0,5 a 2 grammi, escluso i
casi sopra menzionati.
La tecnica che prevede l’utilizzo della canna fissa risulta vincente
quando la presenza di
carassi è molto alta. Le lenze variano da 1 a 2 grammi. Risulta
determinante la scelta dell’amo da
utilizzare per non perdere i pesci nella fase di recupero; perché
sia vincente, questa scelta richiede
che le prede siano salpate senza l’ausilio del guadino.
Di conseguenza gli ami dal n. 16 al 12 con
punta lunga e storta sono i più indicati.
Pescando dove il canale ha una larghezza intorno
ai 30 metri, oltre alle tecniche sopra
descritte si può utilizzare sia la canna da lancio di tipo bolognese
sia quelle per la pesca
all’inglese. Con le bolognesi di 5 e 6 metri di lunghezza si
utilizzano grammature che variano da 4
a 8 grammi, con zavorre abbastanza raggruppate. Per la pesca
all’inglese i galleggianti hanno
portare da 3 a 8 grammi, mentre in lenza sono sufficienti tre
pallini del n. 8 appena sopra la
girella.
Esche & pastura.
L’esca di gara universalmente efficace è la larva di mosca carnaria,
che rende
effettivamente sul fossato Gherardo. Il cagnotto, specialmente
se colorato, conserva sempre la sua
immediata attrattiva.
I lombrichi, soprattutto quelli piccoli, ben resistenti e vivaci,
nelle giornate in cui il pesce è poco e
mangia male, sono un’efficace alternativa. Un
vivace vermetto, oppure uno più grosso rotto con
l’unghia, posti sul fondo del canale, possono
indurre all’abboccata qualsiasi pesce ed in
particolare le scardole e i carassi che hanno già rifiutato il
fiocco di larve di mosca.
La pastura deve essere lanciata all’inizio della gara per dare al
carassio il maggior tempo
per portarsi sotto. Le palline di pastura vanno lanciate ad una
distanza dalla riva opposta non
inferiore al metro e mezzo in modo da costringere i pesci ad uscire
dai canneti o dalle alghe. E’
importante che le palline siano piccole, della dimensione di una
nocciola, perchè il carassio è un
pesce diffidente ed il tonfo di altra pastura, lanciata per
rafforzare la prima può farlo fuggire.
Il Gherardo non richiede pasture particolari. Gli sfarinati debbono
solo essere di buona
costituzione, cioè gustosi, a grana medio fine, meglio se farciti
con delle larve di mosca, o con dei
“pincher” (cagnotti piccoli colorati di rosso mattone).
L’azione della pastura deve avere un triplice effetto: richiamare il
pesce, trattenerlo ed
indurlo all’abboccata. Le pasture commerciali sono proposte
all’attenzione del garista in più
versioni e con diverse colorazioni. L’impiego nei canali dove
l’acqua è lenta e dove il pesce si
sposta pure lentamente ed ha modo di gustare più pasture e
scegliere, ha stimolato l’elaborazione
di pasture sia con l’aggiunta di oli essenziali, sia di polveri
aromatiche.
Condotta di gara.
Scelte da fare non ve ne sono. La partenza obbligata è a
roubaisienne, per una pesca di
precisione, cercando di fare meno rumore possibile. E’ sicuramente
produttivo fiondare poche
larve di mosca sulla linea della passata, cercando di fare abboccare
i carassi che ivi stazionano.
Su questo canale l’entrata in pesca da parte dei pesci avviene
sempre con ritardo. Prima di
cambiare tecnica accertarsi della presenza di pesci anche osservando
i concorrenti vicini.
Lo staff APS Brivio
A.P.
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