APS Brivio, 16 Luglio 2015
IL MINCIO A POZZOLO
MARMIROLO, Canale Scolmatore
Caratteristiche
Il canale Scaricatore del Mincio ha il suo inizio nella frazione di
Pozzolo del Comune di Marmirolo, a valle di Peschiera del Garda.
Questo canale ha le rive ed il letto in cemento; è largo circa 40 metri
e profondo al centro circa 4-5 metri.
L 'acqua vi scorre lenta e quasi sempre chiara; il suo fondale non
presenta ostacoli, ma solo rare alghe sommerse
ancorate alle spaccature del cemento, dove ostacoli anche minimi vi
hanno raccolto il limo trasportato dalla
corrente. La fauna ittica è sufficientemente varia. Le specie ospitate
sono in prevalenza: cavedani e triotti, barbi e alborelle; non mancano
ovviamente scardole e carassi, persici sole, carpe e tinche, e altre
specie in quantità
minore. In questi ultimi anni hanno fatto la loro comparsa anche i
siluri. Questo canale è produttivo con la bella stagione, a partire dal
mese di maggio quando l'acqua del lago di Garda che lo alimenta si
scalda, e poi, proprio per la grande massa termica del Garda, rimane
pescoso fino alla fine di novembre. Il tratto a monte del canale, dal
fiume Mincio fino al primo ponte (ponte di Pozzolo ), ha la sponda
sassosa con fondo in terra battuta. Sono presenti molte erbe ed alghe
sommerse. Si presta a ottime catture ricercate in un ambiente più
naturale che non il cemento. A valle invece il canale con la sua riva
cementata e senza alberi lungo le sponde sembra un deserto che, col sole
dei mesi estivi, pone dei problemi di resistenza fisica a chi vi si
trattiene a lungo. La strada, che costeggia il canale in sponda destra
è larga anche se non asfaltata; è un invito alla pesca comoda con
tutti gli attrezzi a portata di mano ed il confort della propria auto
vicina. In sponda sinistra la strada è asfaltata ed adibita a pista
ciclabile, con divieto d'accesso agli automezzi.
Caratteristiche agonistiche
Il canale scaricatore del Mincio resta uno dei più difficili e
scorbutici campi di gara, nel quale possono lasciare speranza e
prestigio anche le migliori lenze d'Italia. Innanzi tutto va messa in
evidenza la tranquillità delle sue sponde, percorse durante la giornata
da pochissime auto e qualche carro agricolo; il pesce risente quindi in
maniera deleteria del rumore causato da molte auto e dallo scalpiccio
dei concorrenti. Il cemento, infatti, esalta ogni rumore rendendo i
pinnuti ancora più sospettosi e allarmati. In questo canale, come
vedremo più innanzi, il pescatore da competizione deve essere pronto ad
esplicare tutte le tecniche di sua conoscenza. Non vi sono qui
caratteristiche agonistiche limitate nel numero, ma, al contrario, esse
sono veramente tante: pesca del cavedano a fondo, o a mezza acqua, pesca
del triotto e delle scardole, pesca dell'alborella; ed ancora: pesca
sottoriva, pesca al centro e anche presso la sponda opposta. Possono
quindi essere applicati molti accorgimenti e impiegati diversi tipi di
esche e pastura.
Campo gara
A Pozzolo in questi ultimi anni sono state disputate moltissime gare di
campionato: dai provinciali ai regionali, dai campionati nazionali ai
mondiali. Il campo di gara è individuabile riferendosi alla posizione
dei ponti. Il ponte della strada per Volta Mantovana, situato a monte
del paese, è posto su un tratto del fiume Mincio, con riva erbosa e
sponda con grossi sassi; viene utilizzato come campo di gara
prevalentemente nel periodo invernale.
Il campo di gara, situato esclusivamente in sponda destra, parte dalla
nascita del canale dal fiume Mincio e
giunge sino alla diga di Marengo. Il primo tratto, fino al ponte di
Pozzolo, ha le rive ed il letto in terra battuta; dal ponte sino alla
diga di Marengo, il canale ha le rive ed il letto in cemento. Il tratto
che va dal ponte di Pozzolo al ponte di Massimbona è il campo di gara
utilizzato dal Club Azzurro per le prove di selezione. Le sponde in
cemento, la larghezza sempre uguale ed il fondo anch'esso costante,
assicurano al canale una uniformità che in apparenza è davvero
ragguardevole.
Sezione del canale
Prima di descrivere le varie tecniche di pesca è bene dare uno sguardo
alla struttura del canale. II disegno mostra la sezione del canale
divisa a metà e si riferisce alla sponda destra, anche se la sponda
sinistra è uguale sia per dimensioni sia per struttura. Una
caratteristica evidente è la presenza di due gronde e di un terrapieno
centrale. Le gronde non sono facilmente individuabili in quanto sono
molto arrotondate. Con una attenta misurazione del fondo mediante una
sonda appropriata (a base piatta). si riesce ad individuare e rilevare
la differenza dell'altezza del fondale in corrispondenza delle gronde.
La prima gronda si trova a circa sei metri dalla sponda ed è la zona
ideale per la pesca del cavedano nel sotto riva. La seconda si trova a
circa 14 metri dalla riva. e risulta essere la più pescosa. Osservando
il disegno schematico. oltre alle gronde. si nota un'altra particolarità
che riguarda l'inclinazione del fondale: fino alla prima gronda degrada
con una inclinazione molto accentuata da qui l'inclinazione del fondo è
più dolce. fino a raggiungere la seconda gronda. II pescatore deve
tenere presente di queste particolarità durante l'azione di pesca.
Tecnica
di pesca
La sponda in cemento (divieto generalizzato di porre i piedi sul piano
inclinato) consiglia l'uso di scarpe leggere, meglio con suole di gomma
(antirumore). La pesca agonistica a Pozzolo esige il corredo di tutte le
canne fisse e di quelle da lancio tipo bolognese, della roubaisienne in
tutta la sua lunghezza. Nella prima parte della gara e consigliabile
dedicarsi alla pesca "azzurra" (detta cosi dopo la vittoria
italiana nei mondiali disputati a Pozzolo nel 1971). E' la pesca del
cavedano nel sottoriva, attirato con lanci di cagnotti e l'uso della
bolognese piuttosto corta con terminali molto lunghi e sottili. La pesca
del cavedano nel sottoriva oggi viene praticata con canna munita di
cricchetto, tipo Barbarina, nella lunghezza ideale intorno ai sette
metri. Le lenze sono molto leggere, da 0,30 a 0,70 grammi, di soli
pallini distribuiti su un tratto di almeno un metro con terminali molto
lunghi. Nella azione di pesca, l'esca scende a valle lentamente
strisciando o rasentando il fondo. La Barbarina, della lunghezza di
circa 7 metri, permette uno svolazzo di lunghezza sufficiente a non
proiettare immagini o ombre troppo lunghe sull'acqua, non spaventando il
pesce. Si pesca a ridosso della prima gronda. Questo tipo di pesca può
essere effettuato anche con canna di tipo roubaisienne, dalla lunghezza
che varia da 8 a 10 metri, avendo però l'accortezza di usare una
bandiera (svolazzo) molto lunga, per non proiettare l'ombra della canna
in acqua.
La pesca del cavedano nel sotto sottoriva può essere praticata a patto
di non fare molto rumore e neppure molto movimento. Molti pescatori la
praticano stando qualche metro indietro rispetto al piano inclinato. Le
precauzioni proprie, però, non bastano. Occorre che anche i vicini
siano poco rumorosi e stiano pochissimo in piedi. Se questi ultimi,
specialmente quelli a valle, si sbracciano per mezz'ora ante gara a
montare canne ritti presso l'acqua e provano e riprovano passate e
fondo, la pesca seguente può anche non dare i frutti sperati. Alla
pesca del cavedano sottoriva, in gara, segue quella più allargo. In
genere questa pesca viene praticata con canna roubaisienne aperta nella
sua massima estensione. Le lenze per questo tipo di pesca, normalmente,
vengono costruite con soli pallini, mentre la loro distribuzione è a
scalare verso l'alto. I pallini devono essere molto piccoli: si parte
con il n. 11, a volte anche il n. 12, per terminare con il n. 9 o n. 8
(vedi disegno). Con terminali molto lunghi, partendo da un minimo di 40
centimetri per arrivare a 50 centimetri e, talvolta, superarli. L' esca
deve scendere a valle lentamente strisciando o rasentando il fondo. La
passata va effettuata cercando di operare una leggera trattenuta per
rallentarne la corsa verso valle dell'esca, in modo di presentarla al
pesce nel miglior modo possibile. A volte tutto questo non basta.
E'necessario far fluttuare l'esca liberamente senza effettuare alcuna
trattenuta. In condizioni di acqua lenta e pochi pesci è consigliabile
aumentare "il fondo" per arrivare anche oltre il metro in più
di profondità. Anche in queste condizioni si deve trattenere il meno
possibile facendo fluttuare l'esca liberamente.
In condizioni di acqua veloce le lenze possono superare i 5 grammi di
peso e le piombature vanno raggruppate verso il basso. Da non
sottovalutare la pesca con la roubaisienne aperta nella massima
estensione per pescare nella seconda gronda innescando lombrichi (quando
permessi) o mais. Cavedani, barbi, carpe e tinche sono le prede della
pesca con lenze ferme sul fondo. Per questo genere di pesca si consiglia
l'uso di lenze costruite con torpilla e pochissimi pallini di piombo.
Questa pesca è meglio praticata se si usano dei galleggianti fatti a
forma di disco (spinnaker), i quali permettono di rimanere fermi sul
fondo.
Alla pesca del pesce grosso sottoriva segue quella del triotto e della
scardola gradatamente più allargo, fino
alla metà, o poco oltre, del canale. Per queste passate occorre una
bolognese piuttosto lunga. Al centro del canale l'acqua normalmente è
alta circa 4/5 metri ed una canna da 6/7 metri consente di pescare con
galleggiante fisso senza troppi problemi nel lancio. Anche la montatura,
tenuto conto delle specie che si insidiano, non occorre sia molto
leggera e distribuita
Le canne fisse giocano un ruolo di
copertura. Servono per la pesca veloce del pesce piccolo sul fondo, con
trattenuta di lenza in modo da ben invitare all'abboccata triotti e
scardole. La canna fissa può essere utilizzata in tutte le sue
lunghezze. Le grammature variano da 1 grammo fino ad oltre 3 grammi, con
zavorre raggruppate e
terminali relativamente corti. L 'amo più usato è il n. 20, che
aggancia bene sia i soggetti grossi sia quelli piccoli.
Esche
& pastura
Dopo l'entrata in vigore della nuova normativa (2004) che regola il
Parco del Mincio, viene vietato l'uso del lombrico sia come esca sia
come pastura. La scelta delle esche cade sulle larve di mosca e sul
mais, senza
tralasciare i grossi cagnotti (orsetti). La colorazione assume
importanza fondamentale in quanto il cagnotto
viene,usualmente, usato nel colore naturale per il cavedano, rosso o
arancione per il piccoli ciprinidi sul fondo
con particolare riferimento ai triotti, giallo per I'alborella. Quello
usato come pastura deve essere, come sempre,
duro e asciutto, cioè ad alto peso specifico, usato incollato con
ghiaino, per scendere presto a fondo senza essere portato troppo a valle
dalla corrente. L 'impiego dei chicchi teneri di granoturco, sia come
esca sia come pastura, si è molto generalizzato, sino a diventare una
valida alternativa alle larve di mosca; quello in scatola risulta essere
tenero al punto giusto sia per l'innesco sia per pasturare. Le pasture
da fondo sono costituite essenzialmente dagli impasti collosi che si
sciolgono lentamente; vengono utilizzate per richiamare piccoli
ciprinidi quali trotti, alborelle e scardole. Le pasture commerciali
sono proposte all'attenzione del garista in più versioni appositamente
elaborate per questo canale. Si può tranquillamente affermare che
quelle esistenti in commercio sono di buon effetto. Quando si
confezionano le palle di pastura è necessario avere l'accortezza di
schiacciarle e renderle piatte in modo da non farle rotolare sul fondo
inclinato.
Condotta di gara
La pesca agonistica a Pozzolo non consente recuperi. Ciò che non si
prende subito, in questo campo di gara, non si prende più. Il tempo
perso, anche se poco, non è compensato dal molto tempo che rimane! Il
cavedano sottoriva si cattura nella prima mezz'ora; il triotto si prende
bene nella prima metà della gara, al massimo nella seconda ora. La
terza ora è fortunosa, almeno in apparenza. La scelta più difficile è
quella iniziale: triotti o cavedani? Il piazzamento o la vittoria? La
scelta dipende anche dal comportamento dei vicini, dalla pesca, cioè,
che questi si accingono a fare e, ovviamente, dalle convinzioni del
concorrente: dove cioè si sente più abile, più preparato, e,
soprattutto, più sicuro di sè. Le scelte iniziali possono essere
corrette durante la gara, nel senso che la pesca può essere adeguata a
quella dei vicini che effettuano più catture. L 'adattamento deve, però,
essere immediato non appena si nota la produttività di tecniche diverse
da quelle iniziali. Attendere o continuare in altri tentativi significa
solo perdere una condizione favorevole destinata a cessare senza
possibilità di essere prolungata o ripetuta nel tempo. A Pozzolo tutti
possono facilmente sbagliare la condotta di gara; anche il più esperto
del posto si può trovare in una situazione imprevista. Questa norma non
vale tanto all'inizio quanto nella seconda parte di gara, quando anche
se il pescato è apparentemente poco: questo può invece assicurare una
rimonta insperata o la conservazione del vantaggio.
Lo staff APS Brivio
A.P.
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