APS Brivio, 16 Luglio 2015
Caratteristiche
Il cavo Lama è un canale artificiale dalla sponde e dal fondo naturali.
La sua corrente è quasi sempre molto lenta. Scorre ai confini delle
province di Mantova e Modena ed il suo percorso, un tratto molto lungo,
è attraversato da molti ponti. Molte interruzione sono dovute anche
ali' attraversamento di linee elettriche, cui bisogna prestare la
massima attenzione. Ha una larghezza che va da 15 metri sino a 30 metri
nella parte più larga; ha una profondità media al centro di circa 2,5
metri. Il canale è soggetto a due asciutte annuali: una primaverile e
una autunnale. Gli argini sono sopraelevati rispetto ai campi
circostanti; le sponde e il fondo sono in terra battuta con parecchia
vegetazione anche sommersa. Le strade che costeggiano gli argini sono
strette ed in alcune zone diventa problematico l'incrocio di
autoveicoli. Per l'accesso ai campi di gara in molte zone vengono
programmati sensi unici per evitare intralci. E' opportuno informarsi al
raduno quale sia il senso di ingresso al campo di gara. Specie ittiche
prevalenti: alborelle, carassi, breme, carpe, siluri Sono presenti in
quantità notevole i gamberi rossi della Louisiana.
Caratteristiche
agonistiche
E' un campo di gara molto utilizzato per le manifestazioni agonistiche;
sovente si disputano più gare nella stessa giornata. La fisionomia
tecnica generale, grosso modo, presenta due condizioni prevalenti: la
pesca del carassio e quella della carpa. La pasturazione, di richiamo e
trattenimento sul fondo, e la pesca alla passata, sia con canna fissa
che con canna roubaisienne, portano alla prevalente cattura del
carassio. Si allamano anche altre specie ma quest'ultima predomina. La
cattura isolata della carpa non fa classifica nel senso che non basta
per inserirsi tra i primi, ma catture multiple sono possibili e
certamente assicurano i massimi punteggi. La diversa disposizione delle
erbe sommerse nei vari punti del campo di gara, a volte rade e presso la
riva oppure a filari folti discosti alquanto dalla sponda, implica la
necessità di impiegare canne più o meno lunghe. L'adeguamento nel
corso della gara alla tecnica più redditizia non è sempre possibile,
sia per la diversa condizione piscatoria dei vari posti di pesca, sia
per l'impossibilità, se il pescatore è assegnato nelle macchie dei
canneti, di controllare la condotta di gara e le catture dei diretti
competitori.
Campo
di gara
Il campo di gara è individuabile riferendosi alla posizione dei ponti,
molti dei quali danno il nome al campo stesso. Comincia dal bacino delle
mondine e termina nella zona dei Tre Ponti. Molto utile risulta la
cartina allegata per individuare i vari campi; particolare rilievo viene
data alla presenza delle linee elettriche. Le sponde sopraelevate
rispetto ai campi circostanti consentono una buona agibilità. Essendo
molto elevato il numero di gare che vengono effettuate nel canale, gli
spazi che si creano nei canneti rimangono agibili per molto tempo. Il
campo quindi risulta poco uniforme per quel che riguarda la sponda
mentre in acqua vi è una parvenza di uniformità; di fatto sono le
alghe sommerse a differenziare un posto dall' altro.
Tecnica
di pesca
Le sponde in terra battuta consentono una buona agibilità. E' bene
avere un paio di stivali anche corti per quel decimetro d'acqua che
nell'erba sottoriva può lambire le caviglie. Anche in questo canale è
la roubaisienne a far da padrona; sono molte, infatti, le gare in questo
canale che vengono programmate con tecnica roubaisienne. Le lenze per
questo tipo di pesca vanno da 0,5 grammi sino a 3 grammi. Anche con
acqua ferma si usano lenze pesanti circa 2 grammi per star fermi sul
fondo con montature raggruppate ed il bulk a circa quaranta centimetri
dall' amo; i terminali usati sono relativamente corti. La pesca con
galleggianti di tipo inglese montati sulle lenze della roubaisienne con
bandiere molto lunghe, anche 4 o 5 metri, trova impiego nella parte del
canale la cui larghezza si aggira intorno ai 16/18 metri; con questo
sistema si riesce pescare molto vicini ai canneti della riva opposta.
Con la calura dei mesi estivi il pesce è solito portarsi a mezz'acqua;
servono di conseguenza lenze appropriate per questo tipo di pesca, con
montature da 0,5 sino a 1,5 grammi e galleggianti tipo nocciolino con
deriva di acciaio. Con gare a tecnica libera, la pesca a mezz'acqua è
più redditizia se praticata con canne fisse da sei, sette e otto metri.
I galleggianti vanno da un grammo sino anche oltre i due grammi. E'
consigliabile usare galleggianti a doppio cono asimmetrico con cono più
corto verso l' alto. Questi segnano bene ogni movimento anche minimo
provocato dalle abboccate del pesce. La piombatura deve essere
raggruppata verso il basso della lenza, e i terminali relativamente
corti. L'amo più usato è il n. 18 che aggancia bene sia i soggetti
grossi sia quelli piccoli. Se però è evidente una prevalenza di
soggetti dal peso medio superiore all'etto, l'amo del n. 16-15 è il più
adatto. Il corredo delle canne fisse è d'obbligo con gare a tecnica
libera. La pesca nel sottoriva si fa con canne da 5/6 metri. La tecnica
ottimale consiste nell'insidiare le prede sul fondo o quasi radente il
fondo appena al di là dei canneti o dei fiori di loto che si trovano
nel sotto riva. Le canne più lunghe servono per la pesca veloce del
carassio a centro canale. In alcuni tratti del canale, con canne da
10/11 metri si arriva presso i canneti della riva opposta: anche con
queste canne si usano montature elevate, con peso, cioè, di non meno di
2 grammi. La canna di tipo bolognese viene impiegata per fare la passata
presso la sponda opposta del canale. La portata media del galleggiante
è di circa 3 grammi, per arrivare anche a superare i 5 grammi. La sua
forma dipende molto dalle personali convinzioni del pescatore. Anche la
montatura, tenuto conto della specie che si insidiano, non occorre sia
molto leggera e molto distribuita. La pesca all'inglese, trova impiego
nella parte larga del canale, quando l' acqua è ferma o quasi. Per
questa servono galleggianti della portata da sei a quattordici grammi,
con il solo peso della girella come zavorra; al massimo si possono
mettere due o tre pallini di piombo appena sopra la girella.
Esche
& pastura
L'esca principale è la larva di mosca ( cagnotto ), proficuamente
impiegata nella pesca del carassio. Quando si innescano larve multiple,
due o tre, queste devono necessariamente essere puntate a
"penzoloni". In alternativa si usano piccoli lombrichi con
inneschi combinati di questi e larve di mosca. L'impiego dei chicchi
teneri di granoturco, sia come esca sia come pastura, è una valida
alternativa alle larve di mosca.
Anche in questo canale la pastura deve essere pressata quanto basta a
sciogliersi prima che raggiunga il fondo. Una pastura pesante che tarda
a sciogliesi andrà celandosi nel limo del fondo perdendo l' efficacia
del richiamo. Per fare questo bisogna bagnare la pastura almeno due o
tre ore prima di utilizzarla, per dare modo ai componenti di fermentare
e di rilasciare bene i sapori, inumidendola un paio di volte per evitare
la formazione di grumi. E' bene, infine, setacciarla per renderla più
farinosa e solubile. L'azione della pastura deve avere un triplice
effetto: richiamare il pesce, trattenerlo ed indurlo all'abboccata. Le
pasture commerciali sono proposte all'attenzione del garista in più
versioni e con diverse colorazioni. L'impiego nei canali dove l'acqua è
lenta e dove il pesce si sposta pure lentamente ed ha modo di gustare più
pasture e scegliere, ha stimolato l'elaborazione di pasture sia con l'
aggiunta di oli essenziali che la aromatizzano, sia con l'aggiunta di
polveri aromatiche.
Condotta
di gara
La scelta difficile che purtroppo si deve fare è: pesca con la
roubaisienne oppure a canna fissa. Quanto detto finora esprime le
difficoltà di una scelta iniziale corretta. E opportuno sottolineare
che, esclusi i casi in cui il pescatore ben conosce il posto, per
ripetuti sopraluoghi, e sa quindi quanto può rendere un tipo di pesca
rispetto ad un altro, convenga pescare, nella fase iniziale, con la
roubaisienne. L'esistenza del settore da 10 concorrenti consente di
rendersi conto, attraverso l'osservazione dei garisti vicini, di come
sta svolgendosi la gara e quindi di decidere se insistere sulla condotta
iniziale o adeguarsi a quella di qualche concorrente che effettua più
catture.
Lo staff APS Brivio
A.P.
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